Concordo con Pequod, che saluto, riverisco ed omaggio per le meritevoli opere sue e di Addiopizzo.
Senza contare il fatto che nelle guerre di mafia ci può sempre scappare il morto innocente (passanti ma anche familiari o figli dell’obiettivo dei killer), è sempre preferibile che i mafiosi stiano al 41bis piuttosto che mortammazzati per strada dai loro rivali. Non a caso l’operazione “Gotha”, scattata l’estate scorsa dopo la cattura di Provenzano, aveva anche il fine di impedire l’imminente inizio di una guerra tra le famiglie, risultante in tutta la sua evidenza dalle intercettazioni ambientali nel frattempo acquisite dagli inquirenti.
Vorrei infine ricordare che la guerra di mafia scatenata dai corleonesi nell’82-83 lasciò sul terreno circa 1.000 morti, una cifra spaventosa.
E poi vi è una considerazione di natura utilitaristica: se tutti gli appartenenti alle cosche perdenti fossero stati uccisi, non avremmo avuto né Buscetta, né Contorno, né Calderone, né Marino Mannoia. Cioè i primi e più importanti pentiti dalle cui dichiarazioni nacque il maxiprocesso.
Di: Il Leone (in veste di storico della mafia)
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